Strade, al via tavolo Regione-Anas

Sardegna
@ANSA

All'incontro assessore Frongia e l'ad Massimo Simonini

L'Anas viene incontro alla Sardegna. "Per noi è una Regione importante nell'ambito della rete nazionale, che certamente presenta molte criticità, in parte legate al fallimento delle imprese, a complicazioni delle procedure e lungaggini burocratiche, ma siamo pronti ad affrontarle e risolverle", ha chiarito oggi l'amministratore delegato della società Massimo Simonini, in occasione di un lungo incontro a Cagliari con l'assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia. L'esponente della Giunta Solinas ha proposto un accordo interistituzionale per l'apertura di un tavolo permanente con l'Anas per consentire alla Regione di monitorare costantemente lo stato delle opere e di essere a conoscenza del cronoprogramma di tutte le infrastrutture viarie che riguardano l'Isola. Richiesta accolta positivamente dall'ente nazionale per le strade. "Da questo momento in avanti il tavolo rappresenta la bussola dei rapporti dai quali ognuno non potrà più prescindere", ha sottolineato Frongia dopo la riunione. Da parte sua, l'ad Simonini ha detto che "con la giornata di oggi prende avvio una nuova stagione di dialogo. La nuova organizzazione di Anas - ha spiegato - prevede una struttura dedicata ai rapporti con gli enti territoriali per stabilire una stretta collaborazione e attenzione costante con le Regioni". Nel corso della riunione - durata tre ore - Frongia ha chiesto risposte in tempi brevi, ponendo l'attenzione "sui notevoli ritardi registrati negli ultimi anni negli stati di avanzamento degli interventi sulla viabilità statale dell'Isola, causa di disagi ai sardi e al flusso turistico, con conseguente incremento dell'incidentalità". L'esponente della Giunta ha anche chiesto all'Anas di "tenere a mente la condizione di insularità della Sardegna, che comporta peculiarità differenti rispetto alle altre regioni della penisola". Da qui l'esigenza di "maggiore attenzione, anche in considerazione delle sofferenze causate al tessuto imprenditoriale dal rallentamento e blocco dei cantieri, e la necessità di un coordinamento più stringente tra Stato-Regione".

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