Possibili iniziative di protesta dopo annuncio su 160 esuberi
Lavoratori della fabbrica di bombe di Domusnovas preoccupati per il loro futuro. È quanto emerso dalle due ore e mezzo di assemblea questo pomeriggio nell'area antistante l'Rwm. Il comunicato di ieri dell'azienda, con un programma di tagli legati alla sospensione delle licenze verso Arabia Saudita ed Emirati arabi, ha gettato nella disperazione i circa 350 addetti dello stabilimento.
I piani dello stabilimento sono molto chiari: Rwm parla di 160 addetti in meno entro il 15 novembre. Chiesti chiarimenti in merito ai possibili ammortizzatori. Non piace e fa paura - almeno per molti partecipanti all'assemblea - la parola "riconversione", mentre piace di più l'ipotesi di fare pressing sul Governo affinché lo stabilimento possa diventare strategica per l'industria bellica nazionale indipendentemente dalle esportazioni per il Medio Oriente.
Si sta anche valutando la possibilità di un presidio in occasione dell'incontro del 18 settembre tra Regione, Confindustria, azienda e sindacati. Non un sit-in di protesta, è stato specificato, ma di appoggio a chi cercherà di trovare una soluzione per salvare i posti di lavoro.
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