Sciopero alla Metro, presidi in Sardegna

Sardegna

Sindacati, rinnovo contratto integrativo senza perdita diritti

Sciopero e presidi davanti del gruppo Metro a Elmas (Cagliari) e Sassari. Filcams Cgil, Fisacat Cisl e UilTucs hanno proclamato lo stato di agitazione, che riguarda tutti i lavoratori in ambito nazionale, dopo la rottura delle trattative sul contratto integrativo aziendale. Nei punti vendita sardi, operano oltre 200 persone tra i 136 di Cagliari/Elmas e gli 80 di Sassari.

Al presidio del sud dell'Isola erano presenti questa mattina una cinquantina di operatori. "Avevamo sempre avuto buoni rapporti con l'azienda che ora ha deciso unilateralmente di eliminare alcuni diritti acquisiti negli anni dai lavoratori - spiega all'ANSA Nella Milazzo segretaria regionale della Filcams Cgil - l'azienda vuole più flessibilità, l'aumento di orari lavori a parità di retribuzione, ma noi pensiamo che un'impresa sana che produce ricchezza debba ridistribuirla anche ai lavoratori". A Sassari c'è stata qualche difficoltà ad organizzare il presidio: "comprendiamo lo stato d'animo dei lavoratori che si sentono pressati", aggiunge Milazzo.

Secondo Cristiano Ardau della Uiltucs, "le condizioni proposte non sono dignitose: noi chiediamo che il rinnovo del contratto integrativo di una azienda in utile sia fatto attraverso regole condivise, senza di perdita dei diritti e pensando al benessere aziendale (welfare). E con turni orari - conclude - che non stravolgano al vita dei lavoratori, senza alcun senso organizzativo". Nei giorni scorsi Metro aveva fatto sapere di essere pronta al dialogo con i sindacati e di avere emanato un regolamento interno con condizioni più favorevoli per i propri dipendenti.
   

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