Tar, Governo deve 100mln a Sardegna

Sardegna
@ANSA
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Sono gli arretrati 2010-16 previsti da norme attuazione

Ancora una "vittoria" della Regione Sardegna sul Governo. Oggetto del contendere, stavolta, i redditi da capitale maturati fuori dall'Isola. Il Tar ha accolto il ricorso della Giunta contro il ministero dell'Economia e nella sentenza depositata oggi i giudici scrivono che l'Esecutivo nazionale deve versare l'intera somma di arretrati dovuti alla Sardegna. I redditi da capitale sono una delle partite trattate durante la chiusura delle norme di attuazione della vertenza entrate.

Nel 2016, quando le norme sono state cristallizzate in una legge nazionale, fu stabilito che la Sardegna avesse diritto a incassare i 7/10 anche sui redditi da capitale maturati in altre Regioni. Per esempio: se un sardo residente nell'Isola acquista dei Bot nazionali o ha un conto in una banca con sede fuori, la Regione ha comunque diritto a incassare i 7/10 dell'importo di interessi maturato. Dal 2017 lo Stato assolve regolarmente a questo pagamento, ma restava totalmente scoperto il periodo dal 2010 al 2016, perché appunto le norme di attuazione sono retroattive e in vigore dal 2010. Da qui il ricorso al Tar. La somma che il il Governo dovrebbe pagare si aggira attorno ai cento milioni di euro.

"È un altro risultato importante, che ormai nella fase finale della legislatura dà ancora una volta ragione alla Sardegna. E di questo siamo davvero molto soddisfatti". Così l'assessore al Bilancio uscente, Raffaele Paci. "Parliamo ormai di cifre molto corpose - dice - ricordo che se il Governo dovesse saldare il debito domattina dovrebbe staccarci un assegno di circa 720 milioni di euro considerando le due annualità di accantonamenti da 285 milioni ciascuna, i 33 milioni delle Province, i 21 delle tasse automobilistiche e ora questi altri 100".

"Ma non è solo una questione di cifre - aggiunge - è anche una questione di principio, e di vedere riconosciute le nostre ragioni: sia la Corte dei Conti che il Tar hanno di fatto certificato che la Sardegna aveva ragione, che questa Giunta ha lavorato bene, rivendicando con tutti i governi che si sono succeduti le risorse che le spettavano, impostando correttamente le Norme di Attuazione. E oggi - conclude - a mandato di fatto scaduto, sono davvero orgoglioso di quest'altra risultato che premia tutti i nostri sforzi", conclude Paci.

ACCANTONAMENTI, C'E' TEMPO SINO A GIUGNO PER INTESA. Nuovo vertice al ministero dell'Economia sulla vertenza sarda degli accantonamenti. Un tavolo tecnico - secondo quanto apprende l'ANSA - al quale hanno preso parte, per il Governo, il dirigente della Ragioneria generale dello Stato Salvatore Bilardo, e per la Regione la direttrice generale dell'assessorato al Bilancio Marcella Marchioni. Obiettivo, raggiungere un accordo sul contributo della Sardegna alla finanza pubblica: sul piatto ci sono 285 milioni che la Regione ritiene di aver versato impropriamente e di cui chiede da tempo la restituzione.
Il termine fissato dal governo Conte per arrivare a un'intesa era il 15 di marzo. Cinque giorni fa, però, il governatore uscente, Francesco Pigliaru, ha scritto al premier chiedendo una proroga sino all'insediamento della nuova Giunta e del Consiglio regionale. Richiesta accettata: oggi infatti le parti si sono messe d'accordo fissando il termine a fine di giugno, senza però definire una data precisa. Per il resto sono stati valutati i criteri ai quali ci si dovrà attenere. Su tutti, come indicato dalla sentenza della Corte costituzionale dell'11 gennaio che sollecita il governo alla restituzione delle somme, la condizione di insularità propria della Sardegna.
   

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