Davide Catinari e la sua idea di libertà

Sardegna
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Leader Dorian Gray torna in scena con "Periferie dell'Infinito"

di Maria Grazia Marilotti

Un viaggio tra le atmosfere della Hollywood degli anni '20 e le avanguardie europee dell'ultimo Novecento. Per una narrazione che intreccia musica, teatro, arti visive. Davide Catinari, leader dei Dorian Gray, apprezzato gruppo di culto dell'underground made in Italy, ritorna in scena venerdì 1 febbraio alle 21 al Teatro Massimo di Cagliari con la versione aggiornata del suo "Periferie dell'Infinito". Si replica sabato 2 all'auditorium comunale di Arzachena, stessa ora.

Una riflessione sul contemporaneo, le tante sfaccettature della realtà tra "oneste dipendenze e finte libertà" e il loro continuo sconfinamento, declinata nella forma di uno spettacolo-performance. Variazioni su questo tema scandito attraverso tre quadri. In un cammino all'interno dell'universo di ogni essere umano, "passeggero senza bagaglio nel viaggio quotidiano al centro di se stesso, confuso nella marginalità di un infinito che non gli appartiene e gli è impossibile comprendere", spiega all'ANSA Catinari.

I racconti originali da lui firmati vengono sottolineati dalla musica di Samuele Dessì e Nico Meloni alle chitarre e dall'action painting onirico di Gildo Atzori. Ad arricchire lo spettacolo, proposto in collaborazione con Sardegna Teatro, e creare suggestioni in bilico tra il racconto gotico e l'ironia cinematografica di sapore pulp, una selezione di brani dai dischi dei Dorian Gray, prima band europea a suonare in Cina. Davide Catinari fa rivivere le storie di Pepi Lederer, aspirante icona dell'America di Fitzgerald, Alberto Greco, poeta e pittore argentino inventore dell'informalismo, Francesca Woodman, rivoluzionaria fotografa statunitense.

Il filo narrativo si dispiega su alcuni concetti chiave. "La vita può essere un'opera d'arte o un'esperienza estrema. Ho voluto accendere i riflettori su quanti dalle scelte estreme hanno tratto la cifra emotiva del loro percorso umano e artistico, così da rendere la propria espressione libera da ogni vincolo", racconta l'artista. "In una società basata sulla ricerca del consenso e sull'omologazione globale, l'unicità dell'essere umano, per quanto fragile possa essere, è un percorso affascinante e misterioso che merita di essere raccontato, se possibile senza filtri. Questa - chiarisce Catinari - è la mia visione della libertà".

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