Centri prelievo a rischio, ultimatun sindaci

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Monta protesta nel nord ovest dell'Isola dopo delibera Giunta

"Attendiamo al massimo dieci giorni che l'assessore Arru trovi una soluzione al problema creato dalla delibera che ha approvato la Giunta regionale, dopodiché ci riuniremo ancora e valuteremo le azioni da intraprendere per rimediare a un disservizio impensabile". Lo dice all'ANSA il sindaco di Osilo, Giovanni Ligios, a conclusione dell'incontro avuto con gli amministratori degli undici paesi del Nord Ovest Sardegna in cui si rischia seriamente di dover chiudere i centri comunali per i prelievi di sangue.

"Convocherò la conferenza di servizi del Plus, di cui fanno parte tutti i Comuni interessati, e valuteremo il da farsi", spiega Ligios, tra i promotori dell'autoconvocazione nella sede dell'Assl sassarese, in via Catalocchino. "Non è pensabile che a questo problema di sanità pubblica, creato da una scelta regionale, debbano sopperire i sindaci - attacca il primo cittadino di Osilo - ma di certo è altrettanto impensabile lasciare anziani, cardiopatici, persone che non guidano, donne incinte e altri che fanno analisi frequentemente senza questo servizio".

La domanda che i sindaci pongono da giorni è sempre la stessa: "Perché chi usufruisce del servizio domiciliare può effettuare i prelievi in assenza del medico, mentre nei centri comunali si è costretti ad avere un medico?". Si attende la risposta di Arru.

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