Sold out nel Mandrolisai per weekend Autunno in Barbagia
di Maria Giovanna Fossati
Da Sorgono, regno di vitigni e cantine, a Belvì, patria dei castagneti e della cultura delle caldarroste. Il Mandrolisai ha esposto i suoi 'gioielli' e aperto le sue case storiche sabato 20 e domenica 21 ottobre in occasione di Autunno in Barbagia, la manifestazione itinerante, conosciuta come Cortes apertas, promossa ormai da anni dalla Camera di Commercio di Nuoro e dall'Azienda speciale Aspen. Un tuffo nella storia e nelle tradizioni per raccontare il cuore della Sardegna attraverso l'artigianato, la cultura e la cucina tipica.
"E' stato entusiasmante, un'esperienza unica, un modo per far conoscere, prima di tutto a noi sardi, posti che mai avremmo avuto la possibilità di conoscere così a fondo", commenta all'ANSA un'assicuratrice di Cagliari, Maria Grazia Pais, che ha deciso di non perdere questo weekend con le Cortes. E con lei migliaia di visitatori giunti da tutta la Sardegna. "A Sorgono - racconta - hanno incentrato tutto sul vino: in piazza c'erano i carri con i buoi e i vinificatori impegnati nella pigiatura dell'uva con i piedi. E poi punti di ristoro in ogni angolo. Peccato - confessa - a volte si tende a proporre prodotti uniformi in tutti i paesi, ma ognuno dovrebbe puntare sul suo.
Personalmente, vorrei che il cibo non fosse l'unica attrazione, mi piacerebbe che la gente sfruttasse queste occasioni per guardarsi attorno: abbiamo delle autentiche 'perle', centri dove ospitalità e accoglienza sono i punti fermi, aspetti che da altre parti si sono un pò persi". Un brand di successo quello di Autunno in Barbagia, che quest'anno per la sua 23esima edizione apre le porte di 32 paesi e fa numeri da sold-out.
"Ho visitato Belvì dove ho potuto gustare molti prodotti tipici, le castagne soprattutto, e dove ho ammirato e fotografato tanti scorci del paese - dice Luciano Podda, ex dipendente regionale in pensione, anche lui reduce dalla full immersion nelle Cortes - E' questo il paese del Madrolisai dove si concentrano i maggiori produttori di castagne.
Ma è anche il paese del torrone, delle noci e dei dolci tipici. Ho apprezzato molto le manifestazioni folkloristiche in piazza e mi sono dilettato nella fotografia: sono posti dove si può riprendere l'anziana vestita di nero seduta in uno scalino e poco distante la ragazza col cellulare vestita con abiti sgargianti". Un piccolo neo, però, c'è stato.
"Avrei pagato per avere servizi igienici migliori e sarebbe stato bello che fossero fruibili alcuni luoghi della storia, come per esempio la vecchia stazione ferroviaria Aritzo-Belvì - sottolinea Podda - Poi mi sarebbe piaciuto fare più 'experiences', essere coinvolti nella preparazione dei dolci o nella lavorazione dei prodotti artigianali. In fondo è questo che noi vogliamo vedere a Cortes Apertas".