Ente area protetta: 'Così la pineta ne subisce i danni'
È andato deserto il bando, o meglio l'indagine di mercato, dell'Ente Parco del Delta Po per affidare in concessione cattura e delocalizzazione i daini delle pinete di Volano (nel Ferrarese) e di Classe (nel Ravennate), oltre mille esemplari in totale, considerati un "rischio" per l'area protetta in quanto specie non autoctona. Gli ungulati - col bando - avrebbero potuto essere catturati anche da allevamenti da macello. "Ora la vicenda torna alle istituzioni, a Comune, Provincia, Regione, Prefettura: ci dicano come dobbiamo procedere ora", fanno sapere dall'Ente Parco all'edizione ravennate del Resto del Carlino.
La notizia dell'indagine di mercato - i cui termini scadevano il 15 settembre - ha generato diverse proteste di associazioni ambientaliste e animaliste che chiedevano per i daini del Delta Po soluzioni non cruente volte allo sfoltimento della popolazione. Massimiliano Costa, direttore dell'Ente Parco, aveva spiegato però di non avere "altra scelta" perché "la densità dei daini nell'area protetta è eccessiva", almeno mille per mille ettari di bosco, "quando la presenza tollerata sarebbe di un esemplare ogni dieci ettari". Di qui l'Sos che aveva lanciato, "se non facciamo qualcosa tutto il bosco di qui a dieci anni sarà devastato". Contrari gli animalisti che in questi giorni avevano organizzato anche manifestazioni di protesta con alcune decine di persone.