Oltre 300 reperti esposti tra agosto e marzo 2023
(ANSA) - BOLOGNA, 14 LUG - Il Museo Civico Archeologico di Bologna, di recente sottoposto a importanti lavori di sicurezza e messa norma, ha ideato e curato la mostra "Etruschi. Signori dell'Italia antica" che nei prossimi mesi, tra agosto 2022 e marzo 2023, sarà portata in Cina, nelle città di Suzhou e Chengdu, nell'ambito dell'Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina 2022. Promossa dall'Istituto italiano di cultura di Shanghai in collaborazione con il Consolato generale d'Italia a Shanghai e l'organizzazione di MondoMostre, l'esposizione vanta oltre 300 reperti provenienti dal museo bolognese per far conoscere la civiltà etrusca ancora quasi del tutto sconosciuta in Cina. Ad annunciarlo è stato il sindaco di Bologna Matteo Lepore, intervenuto alla presentazione del progetto espositivo.
"Questo è un museo di rilevanza internazionale e il lavoro che porteremo in Cina ne è una conferma. Il 2022 sarà un anno importate per noi perché decisivo nei rapporti tra il nostro Paese e la Cina, per suggellare questa collaborazione. In questo momento - ha proseguito - abbiamo 12 opere di Morandi in quel Paese e produrremo sicuramente altre iniziative da protagonisti: non ci limiteremo a portare le opere ma cureremo la direzione delle mostre che verranno fatte".
Il percorso espositivo si compone di cinque sezioni tematiche che porta l'attenzione sugli Etruschi analizzandone i principali aspetti della vita quotidiana. Scelte iconiche per la raffigurazione dell'uomo e della donna "ideali" sono per esempio le due statuette in bronzo di devoto e devota dal territorio bolognese o i coperchi di sarcofago in terracotta, le tombe e gli oggetti che compongono l'immancabile corredo funerario, e il celeberrimo specchio in bronzo inciso noto come "patera cospiana" datato alla seconda metà del IV secolo a.C. E poi alcuni preziosi monili in oro, ambra e vetro provenienti dai sepolcreti bolognesi, la statua di leone funerario dal sepolcreto dei Giardini Margherita e le due urne cinerarie in alabastro della Collezione Universitaria realizzate nel III secolo a.C., rispettivamente decorate dal mito di Mirtilo e da una scena di caccia al cinghiale calidonio. (ANSA).