Forte recupero nel 2021, ma ora incertezza per guerra e pandemia
Il 2021 è stato un anno positivo per l'economia dell'Emilia-Romagna, che ha registrato un netto recupero dopo il calo del 2020 a causa del covid; il primo trimestre del 2022 mostra una sostanziale tenuta dell'attività economica in regione, ma c'è incertezza sulle previsioni dei prossimi mesi, con forti rischi al ribasso per il contesto geopolitico e gli sviluppi della pandemia. E' il quadro confermato dal Rapporto annuale sull'economia dell'Emilia-Romagna elaborato dalla sede bolognese della Banca d'Italia.
Il Pil nel 2021, in termini reali è aumentato del 7,6%, in base all'indicatore trimestrale dell'economia regionale (Iter), un punto in più della media italiana. "Nel 2021 anche in Emilia-Romagna si è registrata una ripresa intensa - commenta Pietro Raffa, direttore della sede di Bologna di Banca d'Italia - molti settori hanno recuperato i livelli del 2019, a trainare la manifattura, le imprese che esportano nei mercati internazionali".
Nell'industria il valore aggiunto è aumentato dell'11,9%, le esportazioni hanno segnato +16,9%. Gli investimenti del comparto sono cresciuti di quasi il 20%. Nelle costruzioni il valore aggiunto è salito del 22,1%, grazie anche agli incentivi fiscali per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica degli edifici. Nei servizi il recupero è risultato meno forte (4,9%), a soffrire in modo particolare il turismo. Guardando invece il 2022, "i dati del primo trimestre mostrano una sostanziale tenuta, sebbene potrebbero non ancora incorporare gli effetti della crisi geo-politica in atto e dell'inflazione che sta incidendo sui bilanci delle famiglie - ha sottolineato Raffa - I fenomeni inducono a immaginare un peggioramento delle condizioni economiche, molto dipenderà dalla durata del conflitto".
Le più recenti previsioni di Prometeia ipotizzano un'espansione del Pil in regione di poco più del 2%, valore dimezzato rispetto alle stime dell'inizio dell'anno.