L'11 giugno in Sant'Apollinare in Classe con l'Ensemble Zefiro
(ANSA) - RAVENNA, 10 GIU - Ridare vita a musiche del Settecento come fossero state scritte ora è una delle sfide che da sempre animano l'Ensemble Zefiro, fondato oltre trent'anni fa da Alfredo Bernardini insieme ai fratelli Paolo e Alberto Grazzi: sfida che l'11 giugno, alle 21.30, si rinnova per Ravenna Festival nella Basilica di Sant'Apollinare in Classe con uno dei capolavori indiscussi di tutta la storia della musica, i Concerti Brandeburghesi di Bach.
Seguendo le tracce musicali di Pier Paolo Pasolini, a cui il festival quest'anno è dedicato, è inevitabile trovarsi di fronte al Kantor e quindi provare a indagare nel cuore di quel monumento che è il suo catalogo e le suggestioni che Pasolini ne sapeva cogliere, come poeta, ma soprattutto come regista, che a Bach ricorse per dare nuovo senso e profondità poetica alle immagini di molti dei suoi film.
L'Ensemble Zefiro eseguirà in sei concerti costruendo un percorso coerente con la poliedrica ricchezza e varietà degli organici previsti: dalla vivace mescolanza sonora di corni da caccia, oboi, fagotto e violino piccolo del Primo si passa al tono più scuro e intimo del Sesto, poi al dialogo tra i flauti e il violino del Quarto; mentre nella seconda parte della serata dal ruolo solistico del clavicembalo nel Quinto e dalla scrittura densa degli archi nel Terzo si approda alla luminosità sonora e ritmica del Secondo. Perché, come spiega Alfredo Bernardini, "è improbabile che i Concerti Brandeburghesi siano stati concepiti per essere suonati uno dopo l'altro in una stessa occasione. Non abbiamo documentazione su questo aspetto, ma già l'ordine della partitura originale di Bach, che come sesto e ultimo concerto mette quello con un organico 'più piccolo', non è un ordine logico e appropriato per un'esecuzione integrale. Per questo, ci siamo presi la libertà di cambiare l'ordine nel nostro concerto". (ANSA).