Nuove regole per fare l'identikit dei lampi gamma

Emilia Romagna

Studio Inaf sui fenomeni più energetici dell'universo

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Cambiare i parametri per catalogare i lampi di raggi gamma, alcuni dei fenomeni più energetici dell'universo: è quello che emerge da uno studio internazionale guidato da Andrea Rossi, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) a cui hanno partecipato anche ricercatori dell'Università di Ferrara e pubblicato su The Astrophysical Journal che ha scoperto un lampo di raggi gamma del tutto 'anomalo'. I Lampi di raggi gamma, detti anche Gamma Ray Burst o Grb, sono violente esplosioni che rilasciano getti di materia con velocità prossime a quelle della luce e possono avere una durata variabile: vengono detti corti quelli che durano meno di 2 secondi, lunghi quelli che hanno durata da 2 secondi fino a qualche minuto. La loro durata è associata alla sorgente che li genera, i corti sono solitamente dovuti alla fusione di due stelle di neutroni o di una stella di neutroni con un buco nero, i lunghi all'esplosione di una stella di massa superiore a cinque-dieci volte quella del Sole. Una classificazione che però sembrerebbe avere le ore contate. A stravolgere il metodo sono state le osservazioni fatte con una rete di potenti telescopi, tra cui il Large Binocular Telescope (Lbt) in Arizona e il Telescopio Nazionale Galileo nelle Isole Canarie, per studiare i resti di una supernova associata al lampo gamma GRB 200826° identificato nel 2020. "Grazie a queste osservazioni abbiamo mostrato che gli eventi dovuti al collasso di una stella massiccia non sono solo lampi gamma lunghi, ma possono essere anche lampi gamma corti - ha spiegato Rossi - e quindi la durata del lampo gamma non è un discriminante efficiente per comprendere l'origine di questi eventi". (ANSA).
   

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