In udienza preliminare anche la moglie per detenzione di armi
La Procura di Bologna chiede il rinvio a giudizio di Fabio Ferrari, accusato dell'omicidio della cugina Natalia Chinni, assassinata per "futili motivi di vicinato" il 29 ottobre 2021 mentre stava riparando la recinzione della sua proprietà a Santa Maria Villiana di Gaggio Montano, sull'Appennino bolognese. I due avevano litigato in passato e i loro rapporti erano da tempo rovinati. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, coordinati dal pm Antonello Gustapane, Chinni, 72 anni, insegnante in pensione, è stata uccisa con da sette pallettoni sparati a bruciapelo, esplosi da un fucile illecitamente detenuto.
Gravemente ferita, l'anziana era riuscita a raggiungere la propria auto per prendere il cellulare, poi, dopo essersi trascinata verso casa, aveva perso i sensi prima di riuscire a chiedere aiuto. In serata era stata ritrovata senza vita dal figlio. Ferrari era stato indagato da subito e il 14 dicembre scattarono i domiciliari, con ordinanza del Gip. In udienza preliminare con lui andrà anche la moglie, Loredana Bicocchi, che risponde di irregolarità sulle armi in relazione al fucile, mai ritrovato, a diverse munizioni da caccia e a una pistola.
Armi detenute in violazione del divieto disposto dal prefetto di Bologna, nel dicembre 2020. I due coniugi sono difesi dagli avvocati Angelita Tocci e Franco Oliva.
Nel corso delle indagini sono state disposte varie consulenze tecniche, tra cui una psichiatrica che che ha concluso per la piena imputabilità di Ferrari.