Estorsioni e corruzione in ditte logistica, 11 indagati

Emilia Romagna

Inchiesta nel Bolognese, coinvolti anche 4 sindacalisti di base

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Un sistema corrotto che vedeva da una parte esponenti del sindacato di base Si Cobas, dall'altro alcuni imprenditori che, per evitare scioperi o blocchi delle aziende, avrebbero sborsato denaro, dato benefit o assunto operai indicati dallo stesso sindacato. E' questa l'ipotesi al centro di un'inchiesta condotta dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di San Giovanni in Persiceto e coordinata dalla Procura di Bologna, con il Pm Antonello Gustapane che ha già inviato gli avvisi di fine indagine.
    La vicenda, di cui dà notizia l'edizione locale di Repubblica, è confermata in ambienti investigativi. Sono indagate 11 persone, accusate a vario titolo di estorsione e corruzione tra privati. Quattro sono sindacalisti di Si Cobas, gli altri sette sono rappresentanti di ditte o consorzi che si occupano di logistica nella zona dell'Interporto di Bologna e nei dintorni. L'indagine dei carabinieri è partita da una protesta sindacale inscenata nel 2018 in un'azienda meccanica a Castello d'Argile, dove decine di operai pakistani venivano sfruttati dai loro datori di lavoro, anch'essi pakistani. Da quell'episodio sono partiti gli accertamenti che hanno via via smascherato quello che viene ritenuto un sistema corrotto e che, secondo le ipotesi degli inquirenti, avrebbe visto i sindacalisti ricattare alcune ditte minacciando scioperi e picchetti. Gli investigatori hanno ricostruito episodi che vanno dal 2017 al 2021. Il sindacato Si Cobas si difende parlando di 'accuse fantasiose', scaturite dalle dichiarazioni di caporali e altri soggetti denunciati dallo stesso sindacato. (ANSA).
   

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