Studenti in piazza a Bologna, questa maturità non ci rispetta

Emilia Romagna

Chiedono abolizione seconda prova e modifica alternanza

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 "Noi che frequentiamo il quinto anno siamo i più colpiti dalla pandemia". Giuseppe Grande, 18 anni, è uno studente iscritto al liceo scientifico dell'istituto 'Giordano Bruno' di Budrio, in provincia di Bologna. Questa mattina ha partecipato all'assemblea in piazza Maggiore insieme con altri studenti delle scuole bolognesi. Microfono aperto e numerosi interventi. Tra le richieste principali l'abolizione della seconda prova, una revisione dell'alternanza scuola lavoro e più investimenti per la sicurezza degli edifici scolastici.
    "Immaginate di fare una seconda prova che si basa su quattro materie sulle quali non hai avuto una preparazione sufficiente - ha aggiunto Grande - non possono chiederci di tornare ora alla normalità dopo che per tre anni siamo stati penalizzati".
    Anche Alessia Varani, 18 anni, ha partecipato all'assemblea.
    È iscritta all'ultimo anno del liceo linguistico del Majorana di San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna. "La seconda prova penalizzerà molti studenti che hanno bisogno di voti alti per accedere ad alcuni corsi universitari - ha spiegato Varani - avremmo dovuto prepararci a una prova del genere già dal terzo anno, ma a causa della pandemia non è stato possibile". Per Varani, inoltre, anche l'alternanza scuola lavoro rappresenta un problema da risolvere. "Gli studenti sono stanchi che alcuni loro compagni si rompono un piede al lavoro, ma anche di sapere che un ragazzo della loro età è stato schiacciato da un tubo - ha concluso - Non chiediamo che il Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento, ndr) sia completamente abolito, ma sicuramente va cambiato perché così non va". La mobilitazione proseguirà e gli studenti hanno annunciato che scenderanno di nuovo in piazza venerdì 18 febbraio. (ANSA).
   

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