Patrick Zaki torna nella sua Bologna in video, 'Grazie'

Emilia Romagna

Il ricercatore si collega a presentazione di libro sul suo caso

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"Ho deciso di essere qua a Bologna perché questa città ha fatto tanto per me". È il messaggio che Patrick Zaki, lo studente egiziano dell'università di Bologna rilasciato a dicembre dopo 22 mesi di detenzione nel suo Paese, ha rivolto alla sua città adottiva. Accolto da un commosso applauso in sala, Zaki è intervenuto in collegamento video alla presentazione all'oratorio San Filippo Neri di 'Una storia egiziana', il fumetto della giornalista Laura Cappon e dell'artista Gianluca Costantini, edito da Feltrinelli, che racconta la biografia dello studente, dalle passioni all'attivismo, e la lotta di cittadini e istituzioni, in Italia, per chiederne la libertà.

"L'arte e la letteratura sono state importanti durante la mia prigionia", ha spiegato lo studente, che resta in attesa dell'udienza del 6 aprile che deciderà il suo futuro. Per Costantini, che ha spedito in Egitto una copia dell'opera, l'intervento di Zaki è "il vero primo ritorno in città, anche se da lontano. Fino a pochi mesi fa sembrava impensabile, eppure oggi è come se fosse qui".

"Ho pensato di narrare la storia di Patrick per raccontare anche gli altri 60mila prigionieri politici del regime egiziano - ha spiegato Laura Cappon - e il disegno crea empatia ed era giusto usare un mezzo che fosse il più popolare possibile".

Presenti oltre agli autori anche Rita Monticelli, docente universitaria di Zaki e consigliera comunale, e Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. "È un apporto di conoscenza che renderà ancora più popolare la sua storia - ha concluso Noury - per il momento siamo ottimisti ma prudenti, Patrick è ancora imputato. La sensazione è di essere all'ultima curva, ma non sappiamo ancora quanto rettilineo c'è da fare".

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