Ferrara, spazio a colonialismo e persecuzioni Rohingya e Uiguri
"La Settimana delle memorie si farà anche il prossimo anno e quelli a venire, almeno fino a che resterò in carica". Con queste parole Moni Ovadia, attore e direttore del Teatro Comunale di Ferrara, ha annunciato all'ANSA la volontà di replicare la settimana dedicata alla memoria della Shoah, ma anche ad altri genocidi come quello dei rom, dei sinti e dei tutsi in Ruanda. Per la prossima edizione Ovadia crede che bisognerà aggiungere altre questioni, a partire dal colonialismo, giudicato dall'attore come "il più vasto crimine della storia dell'umanità". Ci sarà spazio anche per le persecuzioni dei disabili, il genocidio in Cambogia, la persecuzione dei rohingya tra Myanmar e Bangladesh e degli uiguri in Cina. "Non pretendiamo di essere un tribunale - ha spiegato Ovadia - ma vogliamo che si costruisca una memoria universale affinché si crei un rifiuto universale. La polarizzazione sulla Shoah rischia di essere qualcosa che riguarda solo uno specifico momento, come un impazzimento, ma purtroppo non è così".
Il direttore del Comunale ha spiegato che agli eventi della prima edizione - il programma si concluderà domenica 30 gennaio - hanno partecipato circa 2mila persone. Questa mattina l'arcivescovo di Ferrara e Comacchio, Gian Carlo Perego, ha pubblicato un commento sull'edizione ferrarese del Resto del Carlino nel quale ha sottolineato la necessità "di unire la memoria della Shoah alle altre memorie". "È un uomo illuminato e lo ha dimostrato in altre occasioni - ha concluso Ovadia - non si capisce perché le comunità ebraiche in Italia abbiano reagito parlando di banalizzazione e diluizione. Gli uomini sono uguali e non si fa una graduatoria tra le vittime e le sofferenze".
(ANSA).