Protesta dei cinema a Rimini, 'serve una legge apposita'

Emilia Romagna
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Gestori: Lo Stato non ci dimentichi, fondi per sicurezza lavoro

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I cinema, in particolare quelli più piccoli, sono in crisi per gli effetti della pandemia. A Rimini gli esercenti di tre strutture della Romagna si mobilitano e si sono dati appuntamento per lanciare un grido d'allarme alle istituzioni: "Bisogna fare di più e bisogna farlo ora. Gridiamo forte anche allo Stato di non perderci di vista ancora una volta". L'appello arriva dai direttori del cinema Fulgor di Rimini Elena Zanni, del Supercinema di Santarcangelo Roberto Naccari e del Multisala Abbondanza di Gambettola Alessandra Biondi.
    Da meno di un mese si è concluso il periodo di Natale, che per i cinema rappresenta il periodo di maggiori incassi. Eppure il calo di pubblico che hanno registrato è stato del 75% rispetto al 2019. Le sale cinematografiche sono state chiuse per un anno e mezzo durante la pandemia, riaprendo solo nel settembre 2021. Enormi le perdite economiche lamentate dal settore. "Chiediamo aiuto a gran voce alle nostre associazioni di categoria", affermano i tre direttori, al fine di "ottenere maggiori fondi e sussidi per la sicurezza dei lavoratori, e stabilire delle regole che mettano al centro anche l'esercente".
    A partire da una "finestra che regoli una volta per tutte il tempo di uscita di un film tra le sale e le piattaforme, che ora non supera i trenta giorni ed è davvero troppo poco".
    Gli esercenti chiedono inoltre di prorogare le misure di sostegno al lavoro, la cassa straordinaria Covid, di poter accedere agli ammortizzatori e a misure di sostegno al reddito.
    All'incontro hanno partecipato anche i sindaci di Rimini Jamil Sadegholvaad e di Santarcangelo di Romagna Alice Parma, mostrando la loro solidarietà al settore. (ANSA).
   

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