Dalla comunità rom di Carbonia a periferie Sarajevo e Belgrado
(ANSA) - FERRARA, 26 GEN - Dopo l'allestimento con gli scatti di Claudio Koporossy, la fotografia torna protagonista alla Palazzina Marfisa d'Este di Ferrara con la mostra di Arianna di Romano 'Oltre lo sguardo', dal 20 febbraio al 12 giugno.
Fotoreporter internazionale di origini sarde, di Romano vive in Sicilia, nel borgo medievale di Gangi (Palermo). In questi anni ha documentato tra l'altro la situazione nella comunità rom di Carbonia, in Sardegna, e le periferie di Sarajevo e Belgrado, ha realizzato servizi nel sud-est asiatico, raccontando in immagini le storie delle popolazioni locali. Alcuni commentatori hanno accostato i suoi scatti a quelli di Dorothea Lange e Josef Koudelka. Tra i progetti a cui sta lavorando ci sono viaggi fotografici lungo la rotta della Transiberiana e a bordo di una nave cargo.
"Con le mie foto ho voluto raccontare frammenti di umanità raccolti in giro per il mondo - dice la fotografa - Di questi viaggi, di queste persone mi porto dentro lo sguardo che scava nell'umanità che amo, degli ultimi, dei dimenticati. E' questa umanità che il mio obiettivo vuole rappresentare. Ci saranno anche due scatti della casa circondariale di Caltagirone, ultima tappa del mio viaggio. Un viaggio in Sicilia, dietro le sbarre.
Di solito, per la mia professione, rivolgo lo sguardo al di fuori. Per una volta il mio sguardo si è posato sugli spazi interni, per documentare la situazione in spazi non conosciuti.
A Ferrara mi sentirò a casa perché il borgo di Gangi, a 1.050 metri di quota, è famoso anche per essere, in questa stagione, avvolto dalla nebbia. Nebbia che adoro: è bellissimo camminare per le strette vie del borgo e sentirsi immersa in questa 'coccola', la trovo una cosa molto affascinante". (ANSA).