Possibili sostanze bioattive per inibire tempesta infiammatoria
Ricercatori delle Università di Ferrara e Parma hanno individuato due molecole che potrebbero essere in grado di inibire la tempesta infiammatoria del Covid-19 e quindi contrastare gli effetti più gravi della sindrome provocata dal Sars-CoV-2. I risultati dello studio sono stati pubblicati in due articoli sulle riviste Phytomedicine e International Immunopharmacology. "Abbiamo analizzato un grande numero di molecole candidate a inibire la cosiddetta tempesta citochinica, ovvero l'esagerato rilascio di fattori infiammatori da parte delle cellule dopo l'infezione dal virus Sars-CoV-2" spiega Alessia Finotti (Unife), coordinatrice del progetto.
"Abbiamo identificato in particolare due molecole che potenzialmente sono di grande interesse - aggiunge la prima autrice Jessica Gasparello (Unife) - La prima è il sulforafano, un composto che in natura si trova in diverse specie vegetali, come nelle piante appartenenti alla famiglia delle crucifere, ad esempio broccoli, cavoli e cavolini di Bruxelles. La seconda è un oligonucleotide che mima l'attività di un microRNA, piccola sequenza di materiale genetico presente nelle cellule, che il nostro gruppo aveva già da alcuni anni dimostrato essere coinvolto nella regolazione coinvolti nella tempesta citochinica scatenata in seguito ad infezione da Sars-CoV-2". I prossimi passi saranno verificare "l'attività di queste biomolecole su cellule infettate da Sars-CoV-2. Non escludiamo infatti che le molecole identificate possano anche interferire con il ciclo vitale del virus".
Il progetto è stato finanziato dal Mur all'interno del Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca. I gruppi di ricerca coordinati da Alessia Finotti (Ferrara) e Roberto Corradini (Parma) sono anche titolari di contributi da parte del Consorzio Interuniversitario per le Biotecnologie nell'ambito del progetto "L'innovazione delle Biotecnologie nell'era della Pandemia Covid-19" finanziato dal Miur.