Dal 17 dicembre 50 opere documentano il suo percorso
Tina Modotti è una delle protagoniste della grande avventura della fotografia della prima parte del Novecento e l'assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Ravenna l'ha scelta come simbolo di pensiero e pratica di un linguaggio che ha intercettato gran parte dei momenti storici più intensi e dolorosi del secolo scorso. La mostra 'Umano fervore', a cura di Silvia Camporesi e del comitato Tina Modotti, sarà inaugurata a palazzo Rasponi 2 il 17 dicembre e sarà visitabile a ingresso gratuito fino al 20 febbraio.
L'opening sarà accompagnato dal reading dell'attrice Elena Bucci che, attraverso una selezione di scritti di e su Tina Modotti, introdurrà i visitatori alla visione delle opere della celebre fotografa. L'esposizione presenta un nucleo di circa cinquanta opere che documentano il percorso di Modotti, breve e allo stesso tempo ricco di opere straordinarie. Si parte dalle celebri "Calle" del 1924 e dalla produzione nata dal sodalizio con Edward Weston sino ad arrivare all'epos degli umili, attraversando le immagini raccolte nel Messico dolente e meraviglioso dei bambini, degli uomini e delle donne di Tehuantepec. L'allestimento include anche ritratti realizzati da Edward Weston, documenti biografici, testimonianze, scritti autografi e riflessioni che restituiscono il profilo di un'artista totale, trasparente e folgorante nelle intuizioni, nel talento inconfondibile e nella profonda puntualità di sguardo, innestato nel cuore della bellezza e della crudeltà del mondo. Operaia, artista, attrice teatrale e cinematografica, attivista del Soccorso Rosso Internazionale, militante e rivoluzionaria, Tina Modotti è stata in grado di affermare un'identità profonda, connessa con alcuni dei momenti cruciali e più drammatici della storia del secolo scorso: la Rivoluzione Messicana, la Guerra di Spagna, la Russia di Stalin, l'Europa sulla quale si proiettava la lunga ombra nera della Seconda Guerra Mondiale. (ANSA).