Mini cellulare in carcere, primo arresto in Italia a Ferrara

Emilia Romagna

La Procura: 'Mercato fiorente e illecito tra i detenuti'

Primo arresto in Italia, nel carcere di Ferrara, per un detenuto trovato in possesso di un mini-cellulare, un dispositivo di sei centimetri 'L8Star'. Si tratta di un albanese, considerato un personaggio con rilevante spessore criminale nel traffico di droga, sorpreso in flagranza dalla polizia penitenziaria. L'operazione ha avuto il coordinamento della Dda (procuratore Giuseppe Amato e pm Roberto Ceroni) ed è avvenuta in collaborazione con la squadra mobile di Bologna e con il reparto della Penitenziaria ferrarese.
    Il telefono era nella sezione 'Reclusione', riservata ai condannati all'ergastolo o con pene elevate. L'arresto del possessore, spiega una nota della Procura di Bologna, risulta il primo caso dopo l'introduzione dell'articolo 391 del codice penale, che punisce l'accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti.
    "Quello dei telefoni - dice la Procura guidata da Amato - si connota sempre più come un fiorente mercato illecito in carcere, in quanto la disponibilità di un cellulare durante il periodo di detenzione, oltre a consentire il prosieguo di intenti e obiettivi criminali permette al possessore di esercitare la supremazia nell'ambito dei rapporti carcerari e mantenere continui contatti con l'ambiente criminale esterno ad impartire disposizioni criminosi da eseguire al di fuori della struttura penitenziaria". (ANSA).
   

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