Droga: in 'rete' spaccio a Bologna anche ferito al Pilastro

Emilia Romagna

Eseguite 15 misure cautelari, questore: 'Operazione importante'

C'è anche un 26enne di origine marocchina, ferito con un colpo di arma da fuoco al Pilastro a maggio, tra i 15 destinatari delle misure cautelari (di queste 13 in carcere), come disposto dal Gip Domenico Truppa, dalla squadra mobile della Questura di Bologna nell'ambito di una maxi operazione antidroga. Tutti dovranno rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, cocaina e hashish in particolare. L'indagine, scattata nel 2019 dopo la morte di una giovane per overdose e terminata a maggio dello scorso anno, ha smantellato una rete di pusher attivi in zona universitaria, in San Donato, nel rione Pilastro, a Borgo Panigale e anche a Castelfranco Emilia (Modena).

Coordinati dai pm Silvia Baldi e Tommaso Pierini, gli investigatori, anche con intercettazioni e pedinamenti, hanno seguito i movimenti degli spacciatori che, per organizzare le compravendite di droga (fino a dieci al giorno) usavano parole in codice come 'chiodo', 'minuti', 'schiaffo'. Oltre a chi vendeva in strada o nelle piazze, c'erano anche i 'fornitori' come un 37enne di origine marocchina, residente a San Donato ma che aveva come area di azione la zona universitaria, e un altro residente a Castelfranco Emilia. Durante il periodo delle indagini sono state arrestate altre 14 persone in flagranza di reato.

Sequestrati, in tutto, due chili di cocaina, 23 di hashish, 20mila euro in contanti. Secondo una stima della polizia la sostanza stupefacente sequestrata, se immessa sul mercato, avrebbe fruttato 250mila euro. "Questa importante operazione - ha commentato il questore Gianfranco Bernabei - ci dà grande soddisfazione. La rete di spacciatori molto attiva soprattutto nei quartieri dove lo spaccio è un problema di maggiore importanza".

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