Violenza sessuale: imputato assolto in appello a Bologna

Emilia Romagna

In primo grado condannato a sei anni e quattro mesi

La Corte di appello di Bologna ha assolto perché il fatto non sussiste un marocchino di 36 anni condannato in primo grado a sei anni e quattro mesi per una violenza sessuale con rapina, commessa ad aprile 2019. L'uomo venne arrestato nel giugno di quell'anno e secondo l'accusa aveva costretto una donna italiana ad un rapporto sessuale sotto la minaccia di un cutter in un parco di Casalecchio di Reno, dicendole che se non veniva con lui l'avrebbe sfregiata con l'acido.
    In secondo grado l'imputato, non presente in udienza in quanto in isolamento per positività al Covid, è stato assolto e le motivazioni saranno depositate entro 15 giorni. La Corte ha anche ordinato la cessazione della misura cautelare in carcere, dove l'uomo resta detenuto per altre vicende. Il difensore, Matteo Sanzani, aveva chiesto in fase di indagine i tabulati telefonici da cui si evinceva che nell'orario del fatto l'imputato era in un'altra zona di Bologna.
    Quando uscì la notizia dell'arresto, ricorda l'avvocato, ci furono sui social diversi commenti anche nei suoi confronti. "Il più gentile - dice - fu quello che sarei dovuto essere anche io arrestato ed il più grave che ricordo fu quello dove si affermava che siccome avevo il coraggio di difendere l'indagato, oggi assolto, mi si sarebbe dovuto lanciare a me l'acido in faccia. Rispondere a queste persone non ha alcun senso, perché equivarrebbe a porsi sullo stesso livello di ignoranza di costoro. Ritengo aberrante che ancora esista qualcuno che tenda ad identificare la figura dell'avvocato difensore con quella dell'accusato. Il nostro ruolo - prosegue il legale - è quello di tutelare i diritti costituzionali di ogni persona, compreso quello di un giusto processo". (ANSA).
   

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