Muti, un 'atto di coraggio' inaugura il Ravenna Festival

Emilia Romagna

Apre Mameli, poi il pensiero 'ai musicisti che hanno sofferto'

In fila indiana e con la mascherina indossata, poi la rilevazione della temperatura: sono le nuove regole che il pubblico, 300 spettatori, ha osservato per accedere alla Rocca Brancaleone dove la bacchetta prestigiosa di Riccardo Muti sul podio dell'orchestra Cherubini ha aperto la 31/a edizione del Ravenna Festival.
    Non è il primo concerto del post lockdown, ma simbolicamente quello che segna il ritorno ufficiale allo spettacolo dal vivo dopo 4 mesi di chiusura dei teatri, e per questo programmato nel giorno della Festa della Musica e del solstizio d'estate. Sul palco il soprano Rosa Feola.
    A rendere più solenne l'appuntamento, la presenza della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e del ministro della Cultura, Dario Franceschini, del governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini e del direttore generale dell'Unesco, Audrey Azoulay.. "E' un bellissimo segnale - ha detto Casellati -: la cultura finalmente riparte, per questo grazie a Ravenna Festival".
    Dopo l'esecuzione dell'Inno di Mameli, Riccardo Muti ha ricordato come Ravenna abbia ben 8 monumenti Unesco: "Ravenna non dimentica il suo passato e il suo ardore, per questo considero questa serata un atto di coraggio a partire proprio dai ragazzi della Cherubini costretti a suonare in maniera anomala e disagiata, distanti tra loro. Il sogno che abbiamo vissuto finora speriamo diventi una bella realtà. Il primo brano che eseguiamo, Reverie di Skrjabin, rappresenta una sorta di augurio. Il nostro pensiero va poi ai musicisti di tutto il mondo, che tanto hanno sofferto questa situazione".
    Il maestro ha poi eseguito l'amatissimo Mozart, lo stesso compositore con il quale nel 1990, nel medesimo luogo, con la Filarmonica della Scala, aprì la prima storica edizione di Ravenna Festival.
   

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