Escursionista muore sul Monte Cipolla

Emilia Romagna
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Domenica quattro morti sulle montagne in Italia

Bilancio pesante degli incidenti di montagna con quattro morti, tra la notte e il corso della giornata di domenica. Un turista svizzero si è schiantato con una motoslitta prima di mezzanotte nel bergamasco. Due escursionisti e una scialpinista sono morti in Veneto, in Emilia Romagna e in Piemonte.

Il Soccorso Alpino è intervenuto per una donna scivolata durante il rientro al rifugio Battisti alla Gazza del Monte Plische, nel vicentino. Il corpo senza vita è stato recuperato dall'eliambulanza Treviso Emergenza.

L'altro incidente è avvenuto nel Cuneese in val Vermenagna: una donna di Busca di 45 anni, in comitiva di scialpinismo con altre tre persone è scivolata per 300 metri mentre stava salendo sulla vetta del monte Frisson a Vernante. Nonostante i soccorsi il corpo senza vita è stato recuperato dall'elicottero del 118.

Sempre il ghiaccio è stata la causa del terzo incidente: un uomo di 49 anni di Campegine (Reggio Emilia) è morto dopo essere scivolato sul ghiaccio sul Monte Cipolla, nell'Appennino. Le operazioni sono state complicate per la presenza della nebbia.

Una gita notturna con la motoslitta si è trasformata in tragedia, la notte di sabato sulle montagne bergamasche, per un quarantenne svizzero che si trovava con alcuni colleghi sul Monte Pora, a Songavazzo. Il quarantenne, mentre era alla guida del mezzo, si è schiantato contro un muro ed è morto sul colpo. I carabinieri della compagnia di Clusone hanno ricostruito l'accaduto, raccogliendo le testimonianze dei presenti all'incidente, avvenuto nei pressi del Rifugio Magnolini, a 1.600 metri di quota, quasi al confine con la Valle Camonica. Il dramma si è consumato attorno alle 22,45, quando l'uomo di Lugano è finito contro un muro mentre guidava la motoslitta noleggiata in zona, così come avevano fatto gli altri due amici. Sono stati loro a dare l'allarme: vista la località situata in una zona impervia, soprattutto in questo periodo invernale, è stato inviato sul posto l'elisoccorso del 118, in modo da consentire un intervento di soccorso più che tempestivo. Tuttavia, quando l'équipe inviata dall'ospedale Civile di Brescia ha raggiunto in volo notturno la zona del Rifugio Magnolini, per il quarantenne non c'era già più nulla da fare. La salma del quarantenne è stata trasferita all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, su disposizione dell'autorità giudiziaria, per l'eventuale autopsia, anche se sulla dinamica di quanto accaduto non vi sarebbero dubbi da parte dei carabinieri intervenuti per i rilievi. All'origine dell'incidente potrebbe esserci una manovra errata dello stesso quarantenne. In zona si è portata anche una squadra del Soccorso alpino partita dalla stazione di Clusone: ma anche l'intervento dei soccorritori, benché tempestivo, è stato inutile.

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