Il racconto di uno dei passeggeri, ricoverato a Piacenza
"Credevo di essere morto", "non riesco a descrivere quel che è accaduto, non me ne rendo ancora conto. Il treno andava velocissimo, forse ai trecento chilometri all'ora. All'improvviso ho sentito una botta violenta. Un boato fortissimo". È il racconto di uno dei feriti del deragliamento ferroviario nel Lodigiano. A parlare è un giovane di 21 anni ricoverato al pronto soccorso dell'ospedale di Piacenza in una testimonianza raccolta dall'edizione online del quotidiano piacentino Libertà.
Per cause ancora da chiarire un convoglio dell'alta velocità è deragliato all'altezza di Ospedaletto Lodigiano alle 5,35. Due macchinisti sono morti, mentre altre 31 persone sono rimaste ferite. Di queste sette sono state ricoverate e medicate nei pronto soccorso di Piacenza e Castel San Giovanni.
La linea ad alta velocità tra Milano e Bologna è sospesa: tutti i convogli sono stati instradati sulla linea convenzionale Milano-Piacenza, con forti ritardi.