Le indagini a Ravenna, sottratti quasi 28mila euro dal conto
Da febbraio, con una trentina di operazioni, ha prelevato quasi 28mila euro dal conto di un facoltoso cliente, un 68enne ravennate, ignaro dell'esistenza di un secondo bancomat a lui intestato. Di questo è accusato un 43enne ex direttore della filiale di Ravenna di un noto colosso bancario e da qualche mese dipendente di un altro istituto, arrestato dai carabinieri. Le indagini sono scattate quando il 68enne il 13 novembre si è rivolto ai militari della stazione di via Alberoni dopo avere saputo dal nuovo direttore della sua banca dell'esistenza di una seconda carta da lui firmata, ma mai ritirata. In particolare a insospettirlo, erano stati i numerosi prelievi da un unico sportello. All'inizio si pensava a un furto: ma dopo avere raccolto le prime testimonianze, i carabinieri hanno iniziato a pedinare l'ex direttore di filiale. L'epilogo nei giorni scorsi quando l'uomo, dopo essere uscito dal lavoro, ha tentato invano un prelievo con la carta del 68enne nel frattempo bloccata.
Dopo la convalida l'indagato è stato sottoposto alla misura dell'obbligo di dimora a Lugo. I suoi difensori, gli avvocati Antonio Petroncini e Chiara Rinaldi, hanno presentato istanza al Tribunale del Riesame, chiedendo la revoca dell'obbligo di dimora del loro assistito e restano in attesa, come hanno dichiarato in una nota, "che la vicenda di definisca e si concluda nelle competenti sedi". Ai difensori "appare, quantomeno, curioso che alcune testate giornalistiche abbiano riportato interi stralci di atti giudiziari - hanno concluso i legali - che, al momento, non sono in possesso della scrivente difesa".
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