Zavattini 'oltre i confini' a Reggio E.

Emilia Romagna

In tempi da clima Guerra Fredda e contrapposizioni ideologiche

(ANSA) - REGGIO EMILIA, 10 OTT - Il ruolo di Cesare Zavattini all'estero, in tempi impregnati dal clima della Guerra Fredda e delle contrapposizioni ideologiche: è l'aspetto che la Biblioteca Panizzi e l'Archivio Zavattini hanno indagato in questi anni e che a trent'anni dalla sua scomparsa propongono in un'esposizione - 'Zavattini oltre i confini. Un protagonista della cultura internazionale' - dal 14 dicembre all'1 marzo a Reggio Emilia, a Palazzo Da Mosto, promossa da Fondazione Palazzo Magnani, Regione Emilia Romagna-Ibc, Comune di Reggio Emilia e Archivio Cesare Zavattini.
    L'indagine ha riguardato l'attività svolta al di fuori del contesto nazionale: ne è emerso il ruolo cruciale di 'Za' nel promuovere aspetti della cultura italiana del secondo Novecento e in particolare del neorealismo, nell'orizzonte europeo e più in generale nel panorama internazionale, grazie alla sua intensa partecipazione a convegni e corsi di formazione nei paesi decolonizzati, alle collaborazioni con riviste e a co-produzioni cinematografiche.
    Il progetto espositivo, curato da Alberto Ferraboschi, da un lato indaga l'attività svolta nei diversi ambiti artistici (cinema, letteratura, pittura, ecc) e geografici, sia in Europa che nel Nuovo Continente; dall'altro approfondisce temi e vicende particolari, come quello del viaggio (ad esempio sulle orme di Van Gogh), della pace, dei rapporti con lo scrittore latino-americano Garcia Marquez e con gli ambienti cosmopoliti ebraici. Nell'esposizione confluiranno materiali documentari e iconografici che raccontano tutte le attività e la rete di rapporti intessute da questa eclettica personalità: migliaia di carte originali, dattiloscritte e manoscritte, annotazioni autografe, insieme a fotografie, video, manifesti e libri.
    Arricchiscono la mostra alcuni dei suoi inseparabili oggetti, la macchina da scrivere, il basco, la borsa da viaggio, oltre ai 150 quadri provenienti dalla Pinacoteca di Brera di Milano, facenti parte della celebre collezione di '8X10' che Zavattini aveva raccolto negli incontri con alcuni tra i più importanti artisti del Novecento. Tra i tanti, saranno in mostra Balla, Ligabue, Burri, Baj, Guttuso, De Chirico, Fontana, Munari, Dorfles, Sironi, Depero, De Pisis, Pistoletto e Rotella.
    L'ultima sala del percorso sarà dedicata agli scatti inediti di uno dei maggiori fotografi italiani, Gianni Berengo Gardin, realizzati in occasione del lavoro che ripropone la Luzzara di Zavattini nel libro fotografico 'Un Paese vent'anni dopo'.
   

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