Si riapre caso omicidio, imputato si suicida in carcere

Emilia Romagna
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Stefano Monti morto a Bologna, 26 giugno era prevista sentenza

Stefano Monti, imputato per l'omicidio del buttafuori Valeriano Poli, un delitto del 5 dicembre 1999, si è ucciso impiccandosi nel carcere della Dozza di Bologna. Il 26 giugno era in programma la sentenza della Corte di assise, dopo che la Procura aveva chiesto l'ergastolo e la difesa, l'avvocato Roberto D'Errico, l'assoluzione.

Monti, 59 anni, era stato arrestato a giugno di un anno fa quando il 'cold case' aveva avuto una svolta investigativa. Secondo il pm Roberto Ceroni, che ha coordinato le indagini della squadra mobile, l'assassinio fu commesso per vendetta alcuni mesi dopo una rissa, all'uscita della discoteca Tnt, in cui Monti venne picchiato da Poli. All'epoca Monti era già stato indagato, ma poi la sua posizione era stata archiviata. Elementi decisivi per la riapertura sono stati una goccia del sangue di Monti, trovata sulle scarpe della vittima, e un filmato amatoriale girato a un battesimo, una ventina di giorni prima dell'omicidio, dove le stesse scarpe risultavano pulite.

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