A Modena il 16 aprile, diretto da Roberto Polastri
'Johnny Johnson', opera di Kurt Weill dedicata all'intervento americano nella Grande Guerra, debutta in Italia martedì prossimo, 16 aprile alle 20.30, al Teatro Comunale 'Luciano Pavarotti' di Modena in una produzione realizzata assieme all'Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano. Sul podio Roberto Polastri, autore anche della traduzione e della revisione. Fra i musical di Kurt Weill, il compositore della celeberrima 'Opera da tre soldi', "Johnny Johnson" risale al 1936, quando Weill fu costretto a lasciare la Germania nazista, e rappresenta proprio l'incontro tra il musical americano e il capolavoro di Bertold Brecht. "La dimensione della partitura che più mi interessa - racconta Roberto Polastri - e che ritengo attualissima, è il suo essere un esempio unico di cabaret berlinese-americano, una prodigiosa sintesi dell'avanguardia europea e del musical americano". Poco rappresentata anche in USA, l'opera debuttò in Europa, a Londra, solo nel 1986. Ora finalmente viene proposta anche in Italia. Presentata in italiano per le parti recitate e in inglese per quelle cantate, 'Johnny Johnson' è allestita con la regia di Gianni Marras che guiderà gli allievi attori della Scuola di Teatro 'Alessandra Galante Garrone' di Bologna. Prendendo spunto dalla novella satirica di Hasek 'Il buon soldato Sveik', feroce critica contro la guerra e in particolare contro la prima guerra mondiale, Weill trasporta il racconto nell'America che decide di entrare nel conflitto mondiale. Il musical segue la vicenda di Johnny Johnson, giovane ingenuo e idealista, che, per accontentare la fidanzata Minny Belle, decide di arruolarsi e di andare a combattere in Europa mantenendo tuttavia il suo fermo proposito di fermare una guerra che ritiene assurda. Johnny riesce perfino a fermare temporaneamente i combattimenti irrompendo in un consiglio di guerra ma, a causa delle sue idee sovversive, si ritrova chiuso in un manicomio.
Torna a casa dopo dieci anni per scoprire che Minny Belle ha sposato un ricco industriale del suo paese. Finisce per diventare un venditore ambulante di giocattoli, offerti ai bambini per strada, ad eccezione però dei soldatini: il suo piccolo gesto di pace in un mondo sempre più incline alla guerra.