'Le pietre per parlare', installazione sarà inaugurata il 24/3
"Le pietre per parlare", maxi installazione-monumento dedicata al viaggio a 360 gradi, migrazioni comprese, sarà inaugurata a Modena domenica 24 marzo. L'opera, frutto del lavoro di 17 artisti coordinati da Andrea Capucci, è in corso di allestimento da giorni nel piazzale della stazione ferroviaria di Porta Nord.
"Il viaggio - spiegano i promotori del progetto - è un'esperienza che accomuna l'umanità intera, fin dalle sue origini. Nello spostarsi, ciascuno porta con sé la memoria di una vita passata, impressa sulla propria pelle come un tatuaggio. Le valigie di pietra sono scrigni di ricordi preziosi, sono le radici che non si vogliono abbandonare quando ci si mette in viaggio per cambiare il proprio destino". Donata dal Comune modenese di Fanano, la sua realizzazione è stata promossa dall'associazione cittadina Urban Stone Sculpture Park (Ussp). L'Amministrazione di Modena fa sapere di aver sostenuto l'iniziativa con un contributo di cinquemila euro all'associazione Ussp.
"La scultura - ha detto il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli - è un omaggio ai migranti di ogni tempo e di ogni colore, perché le migrazioni appartengono alla storia dell'uomo: ci sono state quando le distanze sembravano invalicabili e i confini erano armati; non si fermeranno in un mondo globale e avvicinato dai nuovi mezzi di trasporto e comunicazione. È infine un monumento al viaggio, perché ognuno di noi è sempre in viaggio, nella vita concreta e quotidiana, così come nei progetti di vita e nel mondo degli ideali. C'è chi ha dichiarato che sarebbe una strumentalizzazione elettorale. Stia pure tranquillo: i migranti che gli fanno così tanta paura non votano". L'opera, ha proseguito il primo cittadino, è "innanzitutto un monumento alla storia d'Italia e alla storia degli italiani, che in ondate successive, dalla fine dell'Ottocento al Novecento, hanno lasciato la Patria per cercare riscatto e fortuna in Francia, Belgio, Germania, Svizzera, Stati Uniti, Argentina, Cile, Australia, e in tanti altri Paesi dell'Europa e delle Americhe; italiani che, quando non hanno perso la vita, hanno conosciuto delusioni, umiliazioni e sconfitte, e italiani che invece hanno avuto successo e hanno reso più ricchi, economicamente e culturalmente, i Paesi che li hanno accolti. Ma anche il nostro".
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