Mostre: il gioco cavalleresco a Bologna

Emilia Romagna
@ANSA
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La Pinacoteca Nazionale conserva una raccolta di 114 disegni

'Il gioco cavalleresco nella Bologna del Seicento' è il tema della mostra, curata da Mario Scalini ed Elena Rossoni, che la Pinacoteca Nazionale di Bologna propone dal 6 febbraio al 31 marzo. Eredi della cultura cavalleresca medioevale, giochi e tornei conobbero una grande diffusione nelle corti italiane rinascimentali, inclusa Bologna che, pur non essendo sede di principato, era la seconda città della Stato della Chiesa. Di quel mondo, spesso fantasmagorico in epoca barocca, sono rimasti molti documenti e testimonianze scritte ma poche visive che possano fare toccare con mano quell'universo fatto di apparati effimeri, costumi, scenografie, musiche, effetti speciali e a cui partecipavano, per diletto degli invitati, i principali Cavalieri delle famiglie nobili della città.
    La Pinacoteca Nazionale di Bologna conserva una raccolta di 114 disegni per cimieri piumati e barde da cavallo riconducibili a quelle occorrenze, un variegato repertorio correlato ai giochi-rappresentazioni che si svolgevano in città. Tra questi spiccano le giostre del febbraio e del marzo 1628, la cui memoria è stata assegnata alla pubblicazione di due volumetti, la Montagna fulminata e l'Amore prigioniero in Delo, quest'ultimo illustrato con incisioni di Giovanni Battista Coriolano. A corredo di questo repertorio di disegni e di stampe sono esposti in mostra due elmi e un busto del Museo Nazionale di Ravenna, oltre a due grandi tele provenienti dal Conservatorio del Baraccano raffiguranti la Giostra di barriera a piedi e la Giostra di campo aperto a cavallo riferite al pittore, allievo dei Carracci, Francesco Brizio. (ANSA).
   

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