Polizia Bari conclude indagine su un sodalizio criminale
Per superare l'esame per la patente di guida i candidati indossavano abiti al cui interno erano nascoste microcamere, per inquadrare i test, e avevano auricolari attraverso i quali l'organizzazione forniva le risposte corrette da una 'centrale operativa' esterna. Così agiva il gruppo criminale individuato dalla Polizia di Bari che ha sequestrato in via preventiva 70 patenti di guida, intestate a cittadini italiani e stranieri residenti in Bari e provincia, Brindisi e Taranto, e denunciato 83 persone, 9 delle quali accusate di associazione per delinquere finalizzata ad agevolare il conseguimento della patente di guida con metodi fraudolenti. Il giro d'affari del gruppo criminale è stimato in circa 250mila euro e ogni esame poteva costare al candidato dai 2mila ai 3mila euro in base al tipo di prova da superare. Secondo l'indagine, al gruppo ricorrevano anche titolari di scuole guida che hanno svolto il ruolo di anello di congiunzione tra i candidati e l'organizzazione. Durante i quattro anni di indagini sono state intercettate prove preliminari degli esami volte a istruire i candidati a interagire con la tecnologia messa loro a disposizione. Al vertice del sodalizio "a conduzione famigliare" la Polizia stradale colloca un uomo di 60 anni, di Bari, pluripregiudicato, residente a Japigia e ritenuto contiguo al clan mafioso Parisi, detenuto per altra causa. L'uomo sarebbe stato aiutato da tre congiunti che hanno assunto il ruolo di staffette e vedette fornendo il supporto logistico ai candidati. Un gruppo che avrebbe agito con la complicità di un uomo di 38 anni esperto nell'uso di sistemi di comunicazione telematici che potrebbero essere stati acquistati da società operanti nel settore della vendita di attrezzature per spionaggio ed investigazioni. (ANSA).