Madre, ma poi codice bianco e ticket. Usl offre 600 mila euro
"Il dottore si era rifiutato di visitare la mia bambina e mi aveva ordinato di andare dalla pediatra di zona. Ero una mamma disperata, solo minacciando di chiamare i carabinieri riuscii a farla visitare". Così la madre di Valentina Chapellu, sentita in tribunale ad Aosta come testimone dell'accusa, ricorda la visita dell'11 febbraio 2020 all'ospedale Beauregard di Aosta, due giorni prima del disperato trasferimento al Regina Margherita di Torino, dove la piccola, affetta da influenza A, morì a causa di una sovrainfezione il 17 febbraio, a 17 mesi. Il medico a cui la donna ha fatto riferimento è Marco Aicardi, di 39 anni, di Verrayes (Aosta), imputato per omicidio colposo.
"Mia figlia - ha detto la donna - aveva le febbre, respirava a fatica e aveva perso un chilo di peso in tre settimane. Avevo chiesto al medico di ricoverarla ma non lo fece. Venne dimessa con il codice bianco e il dottore mi ricordò di pagare il ticket". Quella fu la quarta e ultima volta che la piccola venne visitata e dimessa dal Beauregard in meno di un mese, senza mai essere ricoverata. In aula sono state ricordate anche le "12 chiamate alla pediatra di zona, che solo l'11 febbraio, quando la piccola stava male da diverso tempo, rispose", ha detto il sostituto commissario di polizia di Stato della sezione di polizia giudiziaria che ha seguito le indagini, coordinate dal pm Francesco Pizzato. Il padre della bambina ha riferito quanto gli avrebbe detto un medico dell'ospedale torinese: "Sua figlia aveva solo l'influenza di tipo A, di cui oggi non si dovrebbe morire, ma c'è stata negligenza ad Aosta".
L'azienda Usl della Valle d'Aosta, responsabile civile, ha avanzato una proposta di risarcimento di 300 mila euro a ciascuno dei due genitori a patto della loro rinuncia a ogni tipo di azione. Il processo proseguirà il prossimo 22 novembre.