'Si sono fermati sotto la cima', esclusi anche sette italiani
Solo tre dei 44 alpinisti che figurano negli elenchi ufficiali avrebbero scalato davvero tutti i 14 'ottomila' della Terra: ne è convinto Eberhard Jurgalski, 70 anni, scrittore, giornalista e storico tedesco, che cura il sito www.8000ers.com, dedicato alle più alte vette delle catene del Karakorum e dell'Himalaya.
Il problema riguarda in particolare quattro montagne - Annapurna, Broad Peak, Manaslu, Dhaulagiri - che non hanno una cima definita ma una cresta di neve frastagliata. In questi casi, infatti, può essere complicato individuare il punto più alto. Al termine di una ricerca topografica coadiuvata da immagini riprese con i droni, Jurgalski ha dichiarato che diversi alpinisti, anche celebri, si fermano a decine di metri dalle vere vette, in alcuni casi anche a più di 100.
"E' ridicolo", aveva dichiarato nei giorni scorsi Reinhold Messner, considerato il primo ad aver raggiunti tutti gli ottomila, nel 1986. L'altoatesino ha spiegato che nel corso degli anni alcune vette costituite da neve e ghiaccio si modificano "diverse volte": in base ai nuovi elenchi di Jurgalski, infatti, non avrebbe mai raggiunto la vera cima dell'Annapurna, potendo vantare così solo 13 ottomila scalati.
Anche altri sei italiani sono esclusi dal cronista tedesco. Il primo uomo di questa nuova lista è lo statunitense Edmund Viesturs. Come il secondo, il finlandese Veikka Gustafsson, ha raggiunto tutte le vette senza ossigeno supplementare. Terzo il nepalese Nirmal Purja.