Covid: elenchi vaccinati Vda all'attenzione dell'Antimafia

Valle D'Aosta

Molti vaccinati ricadono in categoria 'altro'

"Insieme al collega Paolo Lattanzio, coordinatore in Commissione antimafia del Comitato sulla prevenzione e repressione delle attività predatorie della criminalità organizzata durante l'emergenza sanitaria, avanzeremo richiesta degli elenchi dei nominativi vaccinati ricadenti nella categoria 'altro' che in Sicilia, Calabria, Campania e Valle d'Aosta risultano avere numeri ben maggiori rispetto alla media nazionale". Lo dice il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra. "Auspichiamo massima collaborazione nella trasmissione dei dati alla Commissione antimafia da parte delle Istituzioni competenti", conclude. 

Covid: in Vda oltre 8 mila vaccinazioni in categoria 'altro' - In base ai dati diffusi dal governo nazionale, ad oggi in Valle d'Aosta sono state somministrate 27 mila 798 dosi di vaccino anti-Covid-19. La categoria più numerosa è 'altro', con 8 mila 308 inoculazioni. Seguono over 80 (7 mila 611), operatori sanitari e sociosanitari (6 mila 302), personale scolastico (1.797), personale non sanitario (1.647), ospiti delle strutture residenziali (1.292), forze armate (841). Secondo i dati diffusi il 7 aprile da Youtrend, la Valle d'Aosta è sotto la media italiana per percentuale di popolazione over 80 vaccinata. In dettaglio, la regione alpina è sestultima per la somministrazione di almeno una dose (il 60,8%, contro una media italiana del 65,1%) e quintultima per l'inoculazione di entrambe (il 32,3%, rispetto a una media nazionale del 36,6%). Tuttavia al momento è la prima regione per vaccini somministrati rispetto alle consegne (85,6%).

Sull'applicazione del piano vaccinale in Valle d'Aosta la procura del capoluogo alla fine di marzo ha aperto un fascicolo, al momento per fatti non costituenti notizia di reato. Gli inquirenti vogliono accertare se siano state somministrate dosi di vaccino a soggetti che non ne avevano titolo e che non rientravano neppure nella lista che in pochi giorni, a metà del mese scorso, aveva raccolto 1.500 disponibilità da parte di persone pronte a farsi vaccinare con scarso preavviso in caso di rinunce. Agli investigatori infatti erano giunte segnalazioni "particolareggiate" da un punto di vista dei contenuti e della descrizione dei fatti rispetto a presunti episodi di questo tipo. Spetterà al Nas stabilirne la fondatezza.

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