Al Cpel, "atteso impatto scioccante anche su mondo insegnamento"
"Siamo di fronte a scuole che rischiano di non avere più ragazzi e bambini" perché in Valle d'Aosta c'è una situazione di "drammaticità del crollo delle nascite". Per questo "noi dobbiamo concordare dei criteri di programmazione". Così l'assessore all'Istruzione, Luciano Caveri, durante l'assemblea del Cpel riguardo alla programmazione degli interventi di edilizia scolastica. Si tratta di "un tema serio. Non ci sarebbe nulla di peggio di mettere risorse nell'edilizia scolastica senza poi avere i bambini. Già ci sono situazioni imbarazzanti" in questo senso.
"Tra tre anni avremo le prime conseguenze sulla scuola infanzia riguardo al calo nascite del 2019", ha aggiunto.
L'amministrazione darà un incarico a un demografo con orizzonte "2030 e 2050", per "capire come stanno andando le cose". Gli studenti di ogni ordine e grado in Valle d'Aosta sono 11.120 e la loro "diminuzione avrà un impatto scioccante anche sul mondo dell'insegnamento". Con una "popolazione ridotta ci sarà un numero di insegnanti cospicuo , rispetto al quale si dovrà pensare bene cosa fare".
Alla Regione sono giunte richieste per circa 45 milioni di euro per nuove costruzioni di scuole, adeguamenti sismici, messa in sicurezza, efficientamento energetico. Tra i 2018 e il 2020 "abbiamo concesso circa 30,6 milioni di finanziamento all'edilizia scolastica, di cui 21 dallo Stato. Possiamo immaginare che questo possa avvenire anche tra il 2021 e il 2023". Altri fondi potrebbero arrivare dalla legge 160/2019 sugli asili nido e la scuola dell'infanzia e dai fondi comunitari.
Gli edifici scolastici sono 128. "La primissima emergenza ad Aosta sono le palestre. Se ne costruiranno due insieme a poche aule in regione Tzamberlet, sapendo che la vecchia sede delle magistrali sarà comunque ristrutturata a uso scolastico".
Secondo l'assessore Caveri andranno fatte "riflessioni" in più campi: dall'ipotesi di una scuola elementare unica a Jovencan e Gressan, ai pochi bambini iscritti alla materne di Courmayeur (perché la maggior parte frequenta quella paritaria) e Perloz (dove i piccoli sono in larga parte iscritti a Pont-Saint-Martin), alla sofferenza di istituti superiori che magari patiscono la concorrenza delle scuole private.