Nessuna responsabilità di terze persone è emersa dalle indagini
La procura di Aosta ha concesso il nullaosta al funerale di Luca Pandolfi, snowboarder di 47 anni, originario di Asti e residente a Chamonix, morto il 17 marzo scorso travolto da una valanga sopra Flassin, nella Valle del Gran San Bernardo.
In base alle indagini, per il distacco della slavina non sono emerse responsabilità di terze persone (è stato aperto un fascicolo modello 45, per fatti non costituenti notizia di reato).
Molto conosciuto nell'ambiente dello sci estremo per le sue imprese in diverse parti del mondo, Pandolfi si era avventurato con lo splitboard (tavola da snowboard divisibile in due per risalire i pendii come con gli sci) nella discesa di un canalone. Poco prima della 14,30, dopo un paio di curve, si è staccata la massa di neve in corrispondenza di una placca a vento. Con lui si trovava un amico, rimasto illeso. Nella caduta di centinaia di metri ha perso l'apparecchio Artva, utile per rintracciare persone sepolte dalla neve. Il corpo è stato poi individuato da una unità cinofila.
Sul posto il soccorso alpino valdostano e il soccorso alpino della guardia di finanza di Entrèves.
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