Slogan "La montagna merita rispetto non 'Speranza'"
Circa 400 persone si sono trovate in piazza Chanoux ad Aosta per la manifestazione organizzata dai sindacati Cgil, Cisl. Savt dopo la decisione di protrarre fino al 5 marzo lo stop allo sci alpino da parte del ministro della Salute.
"La montagna merita rispetto non 'Speranza'" è lo slogan che campeggia sullo striscione portato dai lavoratori degli impianti a fune, arrivati insieme a diversi maestri di sci.
"Vogliamo ristori, non continui rinvii delle aperture, è inaccettaible che nel 2021 ci siano code alla Caritas", ha detto nel suo intervento Cristina Marchiaro (Filt Cgil Valle d'Aosta).
"Dovrà arrivare una risposta per tutti anche da parte della amministrazione regionale. In consiglio regionale c'è grande attenzione a questo tema, un grande impegno per dare una risposta che speriamo sia complementare a una nazionale", ha affermato l'assessore allo Sviluppo economico, Luigi Bertschy.
“Il governo deve assumersi le proprie responsabilità e” mettere in campo adeguati interventi “per i lavoratori in cassa integrazione, ma anche per gli stagionali che hanno perso tutto. E’ una questione di responsabilità politica, economica e morale. Ci aspettiamo che anche la nostra Regione autonoma faccia la sua parte”, ha detto Alessandro Pavoni (Savt Trasporti).
“Negli impianti a fune abbiamo 900-1.000 lavoratori, a cui vanno aggiunti quelli dell’indotto, che è in crisi per dire poco. Spero che si possano trovare ristori, indennizzi, per queste persone. Sembra che il turismo a livello nazionale non esista: il rispetto della montagna, ma soprattutto delle persone, ad oggi è mancato. Spero che questo sia l’inizio di tante altre manifestazioni in tutta Italia”, ha auspicato Domenico Crea (Filt Cisl).
“La nostra presenza qui – ha spiegato Ferruccio Fournier, presidente dell’Associazione valdostana impianti a fune - è per dare un sostegno al governo regionale, perché rappresenta noi tutti. Il governo regionale tiene ben presenti le istanze della montagna. A noi piace anche dare un segnale di apprezzamento nei confronti del Consiglio regionale perché la mozione che è stata approvata riguarda un interesse generale. E’ vero che gli impianti a fune sono la struttura fondamentale per il turismo invernale ed è per questo che aprirli significa dare la possibilità a tutti, albergatori, maestri di sci, ristoratori” di poter lavorare.
Gianluca Fava, lavoratore stagionale della Monterosa ski, ha riportato la sua testimonianza: “Stiamo parlando di circa 600 famiglie che hanno esaurito gli ammortizzatori sociali, sono fuori dalla Naspi, dalla disoccupazione, più o meno dall’inizio di novembre, e che non hanno ricevuto nulla se non in previsione di un eventuale stipendio di luglio. Sono dieci mesi di famiglie che non sanno, con i mutui, con tutto quello che c’è”, come andare avanti. Quindi “è un momento difficile, ed è questa la ragione per cui siamo qui, per chiedere un aiuto, un indennizzo, ma soprattutto immediato, perché non sappiamo quale sarà il futuro nostro e delle nostre famiglie di qui all’estate”.
Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta negli uffici della presidenza della giunta regionale. In piazza Chanoux c’erano anche albergatori e ristoratori. Presenti, tra gli altri, il sindaco di Aosta, Gianni Nuti, diversi esponenti della giunta regionale e del Consiglio Valle (sia di minoranza sia di maggioranza), il presidente del Collegio nazionale dei maestri di sci e dell’Associazione valdostana maestri di sci, Beppe Cuc.
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