Perizia per accertare responsabilità dei tre medici indagati
La procura di Aosta ha chiesto al gip di disporre una perizia con incidente probatorio per accertare se la morte a 17 mesi della bimba valdostana Valentina Chapellu - avvenuta nel febbraio 2020 dopo che fu visitata e dimessa per quattro volte dall'ospedale Beauregard - sia stata causata da profili di colpa dei sanitari che l'hanno avuta in cura.
Dato che il pm Francesco Pizzato ha chiesto l'archiviazione della posizione di Manuela Ciocchini (dalla consulenza della procura non sono emersi "profili di criticità" relativi al suo operato), restano tre i medici indagati per omicidio colposo in relazione alla responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario: Adriano Bobbio, di 45 anni, di Sarre, Catherine Bertone (48) di Aosta e Marco Aicardi (37) di Verrayes.
Dall'autopsia era emerso che a causare la morte della piccola fu una insufficienza respiratoria provocata da un virus dell'influenza su cui si era innestata una infezione batterica.
La consulenza di parte disposta dalla procura per accertare eventuali responsabilità degli indagati ha fatto emergere, secondo gli inquirenti, che i comportamenti dei sanitari "non sono stati rispettosi delle linee guida e della buona pratica clinica e si sono caratterizzati per profili di inadeguatezza e, in alcuni casi, di 'evidente superficialità'". Tuttavia, sul piano del rapporto causa-effetto, secondo i consulenti del pm non è possibile affermare che "qualora i sanitari avessero eseguito gli accertamenti previsti dalle linee guida e dalla buona pratica clinica avrebbero impedito il decesso di Valentina Chapellu". Di qui la richiesta di incidente probatorio, anche alla luce delle dichiarazioni del medico dell'ospedale Regina Margherita di Torino che aveva preso in carico la bambina quando ormai era in condizioni disperate: Valentina Chapellu aveva in origine "solo una banale influenza" e "certamente da qualche parte della catena c'è stato un intoppo".