Era accusato di aver occultato il corpo
E' stato assolto per non avere commesso il fatto Alberto Broglio, aostano di 47 anni, che era accusato di occultamento di cadavere a seguito del ritrovamento il 20 giugno 2019 del corpo di Emanuele Sella, all'epoca quarantottenne, in una cantina di via Lexert, nel quartiere Cogne del capoluogo valdostano. Il processo, davanti al giudice Marco Tornatore, si è svolto con il rito abbreviato. Broglio è difeso dall'avvocato Oliviero Guichardaz.
In base alle indagini coordinate della procura, il quarantasettenne non è coinvolto nella morte di Sella, il cui decesso è legato a una intossicazione dovuta anche all'assunzione di alcol. Tuttavia Broglio, temendo ripercussioni nel caso in cui il corpo fosse stato scoperto (Sella gli aveva chiesto ospitalità in un momento di sconforto e lui non aveva potuto concedergliela), secondo l'accusa avrebbe tentato di coprire il forte odore proveniente dalla cantina delle case Giachetti con del profumo e poi avrebbe chiesto ad alcune persone un aiuto per trasportalo in un altro luogo. Sella, originario di Biella, era rientrato da un periodo trascorso in Thailandia e aveva una casa in affitto a Sarre.