Covid: Iss, indice Rt in Valle d'Aosta a 1,01

Valle D'Aosta
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Altre 11 regioni sopra 1. Lombardia a 1,24, Piemonte a 0,9

Scende a 1,01 l'indice di trasmissibilità Rt del Covid-19 della Valle d'Aosta in base ai dati del Monitoraggio Fase 2 (Dm Salute 30 aprile 2020) relativi alla settimana 16-22 novembre 2020 (aggiornati al 25 novembre 2020), su una media di 14 giorni. Nella misurazione precedente era a quota 1,23. Ci sono altre 11 regioni con indice di trasmissibilità Rt sopra l'1: Lombardia e Toscana con 1,24, il Veneto con 1,23, la Basilicata con 1,22, il Friuli Venezia Giulia con 1,17, il Molise con 1,12, l'Abruzzo e l'Emilia Romagna con 1,11, la Puglia con 1,06, la Sicilia 1,05, la Provincia di Bolzano con 1,03. Il Piemonte è a 0,9, il Lazio è a 0,96, la Calabria e la Campania a 0,94.
    A livello nazionale l'epidemia "sta rallentando ed ha raggiunto livelli di Rt prossimi a 1 in molte Regioni/PA", si legge nel report settimanale dell'Istituto superiore di sanità - Ministero della Salute. "Questi dati - prosegue il documento - sono incoraggianti e segnalano l'impatto delle misure di mitigazione realizzate nelle ultime settimane, tuttavia si accompagnano ad un lieve aumento nelle ospedalizzazioni in area medica e in terapia intensiva con pressione ancora molto elevata sui servizi ospedalieri che complessivamente non è in regressione.
    L'incidenza rimane tuttavia ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile e il contenimento. Per questo motivo, è necessario raggiungere livelli di trasmissibilità significativamente inferiori a 1 consentendo una rapida diminuzione nel numero di nuovi casi di infezione e, conseguentemente, una riduzione della pressione sui servizi sanitari territoriali e ospedalieri".
    Inoltre "questo andamento non deve portare a un rilassamento prematuro delle misure o a un abbassamento dell'attenzione nei comportamenti. Si conferma la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Rimane essenziale evitare gli eventi aggregativi che, se effettuati, porteranno a un rapido aumento nel numero di nuovi casi". 

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