Montagnani, discesa non è vicina. In seconda ondata 4 morti al giorno
"L'indice Rt resta stabile intorno all'1.5, la situazione non è buona, i numeri devono stabilizzarsi per poter vedere l'inizio della discesa". Luca Montagnani, coordinatore sanitario dell'Unità di crisi per l'emergenza Covid in Valle d'Aosta, continua a professare prudenza. D'altronde i numeri parlano da soli: 107 morti in 26 giorni (media di 4,1 al giorno), altri 99 contagiati in 24 ore, quattro pazienti in più in terapia intensiva. Da registrare anche 125 guariti (il totale sale a 2.826).
La regione alpina si conferma al vertice della classifica nazionale per numero di decessi (34,2 su 100.000 abitanti negli ultimi sette giorni). "In questa fase - spiega Luca Montagnani, coordinatore sanitario dell'Unità di crisi - ci sono stati molti più casi postivi e quindi molti più decessi". Secondo i dati elaborati da Paolo Spada, chirurgo vascolare all'Humanitas Research Hospital di Milano (fonte Ministero della Salute), la Valle d'Aosta è anche la regione con il maggior numero di casi positivi ogni 100.000 abitanti negli ultimi sette giorni (884), con il maggior numero di ricoverati ogni 100.000 abitanti (118) e con il maggior numero di pazienti in terapia intensiva ogni 100.000 abitanti (9,5). Tra i contagiati c'è anche l'assessore regionale Jean-Pierre Guichardaz mentre i suoi colleghi e il presidente della Regione, Erik lavevaz, sono risultati negativi.
Un quadro complesso, che richiede nuovi interventi per arginare la diffusione del virus. Sul fronte sanitario la Giunta regionale - "in via eccezionale e in relazione al perdurare dell'emergenza Covid" - ha autorizzato le Unité des Communes al reclutamento in deroga ai requisiti ordinari di personale da destinare all'assistenza socio assistenziale nelle microcomunità, in particolare per quanto riguarda la sostituzione degli operatori nelle strutture che ospitano gli anziani. "La finalità del provvedimento - spiega l'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse - è garantire la continuità dell'assistenza nelle condizioni di massima sicurezza e al personale di operare al minor rischio possibile, in particolare qualora le strutture socio-assistenziali per anziani debbano procedere alla sostituzione di personale assente a vario titolo o dimesso".