Pm, si' a centralina in cambio di 50% società
Il sindaco di Oyace, Remo Domaine, di 51 anni, e l'imprenditore Flavio Petitjacques (44), che è anche assessore a Bionaz, sono stati posti agli arresti domiciliari nell'ambito di un'inchiesta per corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio e falso in atto pubblico. Al centro delle indagini la presunta opera di convincimento di Domaine al proprio consiglio comunale, affinché deliberasse una deroga per realizzare una centralina idroelettrica della società di Petitjacques. In cambio, secondo la procura, Domaine è stato retribuito con una partecipazione nell'azienda. Secondo la procura, dal 2016 il sindaco ha creato una sorta di società di fatto con Petitjacques, spendendosi per la realizzazione della centralina. A cominciare dal mese di giugno, quando si deve discutere in consiglio comunale la dichiarazione di pubblica utilità dell'opera e Domaine attestò nel verbale del consiglio che non era presente e che si era assentato prima della discussione. Invece, secondo gli inquirenti, risulta che durante tutta la discussione Domaine era presente e ha fatto continuamente opera di convincimento sugli altri consiglieri affinché venisse dichiarata la dichiarazione di pubblica utilità. Di qui la contestazione di falso in atto pubblico.
Poi nel corso degli anni i due hanno continuato ad agire in sinergia. In cambio di questa reiterata spendita della propria funzione attraverso il falso e altre attività materiali, Domaine è stato retribuito - per la procura - con la partecipazione al 50% nella società costituita da sua figlia e dallo stesso Petitjacques. Il beneficio consiste quindi negli utili che la società avrebbe generato.
Il procedimento nasce da segnalazioni di alcune anomalie, riguardanti anche terreni del sindaco. Da lì sono partite le indagini attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, coordinate dal pm Luca Ceccanti e condotte dalla polizia. Per le traduzioni dal patois e altre attività ha collaborato il Corpo forestale valdostano.
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