Larga maggioranza per Odg, ma Testoline e Baccega si astengono
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta vuole iniziare a programmare i "criteri e tempi" della Fase 2, con cui riaprire le attività economiche. E' questo l'orientamento emerso nell'ultima seduta dell'assemblea regionale con l'approvazione a larga maggioranza di un ordine del giorno presentato dalla Stella Alpina e dal consigliere Giovanni Barocco (Misto) che "impegna la Conferenza dei Capigruppo, le Commissioni e la Giunta a definire criteri e tempi delle riaperture delle attività in parallelo alla gestione della crisi sanitaria, stabilendo le prescrizioni necessarie alla riapertura scaglionata attraverso un confronto diretto con la task force nazionale attivata con lo stesso scopo e con i portatori d'interesse locali". Hanno votato a favore 24 consiglieri (SA, Misto Lega VdA, AV, Mouv', PNV-AC-FV, Minelli, Farcoz, Lavevaz), ma tra gli 11 astenuti figurano il presidente della Regione Renzo Testolin e l'assessore alla sanità Mauro Bacceca, oltre a M5S, Vdalibra, ADU VdA, Peinetti e Bertin.
"Se questo maledetto virus ci accompagnerà per mesi o per tempi ancora più lunghi - ha spiegato Carlo Marzi (Stella Alpina), illustrando l'iniziativa - c'è il rischio che pur rimanendo sani si muoia di fame e di disoccupazione, l'obiettivo di questo ordine del giorno è creare attenzione, sottolineare una sensibilità e affiancare a una fase due di matrice sanitaria anche una stretto contato rispetto agli aspetti più di natura economica".
"In Valle d'Aosta il Covid 19 è arrivato almeno 10 giorni dopo che in Liguria, che in Piemonte, che in Emilia Romagna e in Lombardia, - ha obiettato l'assessore alla sanità Baccega - 10 giorni dopo vogliono dire tanto, voglio dire che noi non siamo ancora arrivati al momento di dire ok apriamo'.
Il Consiglio regionale ha anche approvato all'unanimità un ordine del giorno presentato da Emily Rini (PNV-AC-FV), che impegna tra l'altro la Giunta regionale a "predisporre immediatamente un piano strategico per affrontare la cosiddetta 'Fase 2' sul territorio regionale che, per le sue particolari caratteristiche, potrebbe fungere da laboratorio di soluzioni medico-sanitarie innovative unico in Italia, anche attraverso un'ampia campagna di screening cui sottoporre la popolazione lavorativa".
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