Saltamartini, molti vengono da Emilia Romagna a curarsi a Ancona

Marche

Bisogna rafforzare organici, ma potenziare anche Marche Nord

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(ANSA) - ANCONA, 21 LUG - "C'è l'esigenza di un rafforzamento organico di medici e infermieri, tenendo conto che Torrette esprime una valenza su tutta la regione, anche per soddisfare una domanda che oggi, ho scoperto, viene addirittura dall'Emilia Romagna. Ci sono stati molti pazienti che sono venuti a curarsi ad Ancona. Quindi questa potenzialità, anche sul mercato delle prestazioni sanitarie, per noi è particolarmente importante".
    Così l'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini (Lega) ha evidenziato le criticità sollevate oggi alla presentazione della riforma del sistema sanitario regionale all'ospedale di Torrette di Ancona. All'incontro erano presenti medici e infermieri dell'azienda ospedaliero universitaria, il direttore generale Michele Caporossi e quello amministrativo Antonello Maraldo. Saltamartini si è assunto l'impegno "di dare le risposte necessarie al corretto funzionamento dell'ospedale di secondo livello come è Torrette" sottolineando che l'idea "è quella di far sì che tutti gli ospedali di primo livello possano trovare in Torrette l'ospedale hub e questo senza danneggiare le potenzialità che devono venire da un efficientamento e da potenziamento di Marche Nord dove registriamo la più alta mobilità passiva verso Emilia Romagna". Le patologie che si vanno a curare fuori regione sono quelle oncologiche e cardiologiche, "ma a bassa intensità - ha osservato l'assessore -. Poi ci sono interventi al menisco, ai legamenti, al piede e al braccio". In programma c'è la riorganizzazione della Cardiologia e della Ortopedia "per dare risposte in termini di quantità e qualità alle domande per abbattere le liste di attesa". Marche Nord - ha assicurato Saltamartini - non perderà funzioni che ha attualmente, con l'ingresso nella nuova Azienda Sanitaria Territoriala (Ast) di Pesaro e Urbino, "perché è un ospedale che ha delle specializzazioni altissime". Torrette, nello scenario futuro, "potrebbe aiutarci a garantire risposte alla domanda che proviene dal nord della regione su quelle patologie, tenendo conto che in un sistema moderno la rete territoriale e la cooperazione devono garantire la soddisfazione piena della domanda di tutte le Marche". (ANSA).
   

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