Falcone: Comune Pesaro, migliaia studenti davanti tribunale

Marche
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Vice sindaco a ragazzi, stragi di mafia sconvolsero quotidianità

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(ANSA) - PESARO, 23 MAG - Migliaia di studenti si sono ritrovati per tutta la mattinata davanti al tribunale di Pesaro per ricordare Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e i caduti tra gli agenti delle loro scorte, nella Giornata della Legalità, a 30 anni dalle stragi di Capaci e Via D'Amelio. Un appuntamento nel "segno del ricordo e per onorare e trasmettere i valori e gli ideali di giustizia e legalità, eredità dei magistrati Falcone e Borsellino", voluto in piazzale Carducci a Pesaro da Comune di Pesaro, Rete #Responsabilità delle Scuole superiori di Pesaro; Usp Pesaro e Urbino, Anm - Associazione Nazionale Magistrati, sezione di Pesaro; Primavera della Legalità; Libera, sezione di Pesaro e Urbino.
    "30 anni fa non eravate presenti - ha detto il vice sindaco Daniele Vimini ai ragazzi - mentre la mia generazione ha invece visto e vissuto le stragi di mafia. Fatti di cronaca che sconvolsero la storia e la quotidianità e che proiettarono il Paese verso la stagione della 'Primavera della Legalità', che ci coinvolse per la sua dimensione collettiva che vivevamo soprattutto nelle scuole e che spinse tanti di noi giovani a impegnarsi, a fare la propria parte, per garantire la giustizia e la legalità". "Pesaro sarà Capitale italiana della cultura 2024 - ha detto Vimini agli studenti - sarebbe bello che, da questo movimento, anche dai principi di Friday for Future, lavorassimo con costanza e responsabilità per essere riconosciuti anche come Capitale della cultura della Legalità".
    Il prefetto Tommaso Ricciardi ha ringraziato gli studenti "per la sensibilità che state dimostrando nell'intraprendere la bella strada della legalità, mi auguro possiate continuare nel solco degli insegnamenti lasciati da Falcone e Borsellino, martiri della giustizia". "La memoria - ha detto Maria Letizia Fucci, presidente dell'Anm distretto di Ancona - è responsabilità, dovere di ricordare i fatti accaduti e gli errori fatti; ci aiuta a non dimenticare che Falcone e Borsellino non sono morti invano e che tante cose sono cambiate da quel 1992, in primis, il senso della legalità che oggi gli italiani hanno e rappresenta una parte di un grande percorso fatto nel segno del quale dobbiamo ancora proseguire". (ANSA).
   

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