Diario segretario Comunità Milano tradotto in ebraico
(ANSA) - ANCONA, 25 APR - È stato presentato nei giorni scorsi a Gerusalemme, davanti al presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog, il libro "Siamo qui siamo vivi", scritto dal giornalista pesarese Roberto Mazzoli con prefazione di Liliana Segre. Il libro pubblicato da San Paolo nel 2017, è stato tradotto dalla casa editrice Gefen e già distribuito nelle scuole israeliane. La presentazione è avvenuta a ridosso del 25 aprile, festa della Liberazione italiana, perché la storia della famiglia Sarano raccontata nel libro si intreccia con la guerra partigiana che nelle Marche vide una nutrita presenza di ebrei poi confluiti nella Brigata ebraica. Il libro ha riportato alla luce il diario inedito di Alfredo Sarano, segretario della Comunità ebraica di Milano, che nel 1944 riuscì a nascondere le liste di oltre 14mila ebrei milanesi, salvandoli così in larga parte dai campi di sterminio nazisti. In seguito Sarano, con la sua famiglia composta da sette persone, fuggì a Mombaroccio sulle colline di Pesaro. Qui furono nascosti da alcuni contadini del posto, i Ciaffoni, e vennero protetti dai frati francescani che aprirono le porte del convento del Beato Sante per dare rifugio a diverse decine di perseguitati. Ma la salvezza della famiglia Sarano è legata anche alla figura di Erich Eder, giovane comandante della Wehrmacht di fede cattolica che, dopo aver compiuto un voto davanti all'urna del Beato Sante, scelse di non deportare nessun ebreo. Per quel gesto oggi Eder è riconosciuto tra i "Giusti" nel giardino internazionale Gariwo.
Una storia talmente straordinaria che nei prossimi mesi uscirà un documentario di Daniele Ceccarini. Nel 2023 è previsto l'inizio delle riprese di un film prodotto da Arman Julian, produttore indipendente di Los Angeles. (ANSA).