Sentenza Corte d'assise. Ipotesi iniziale morte durante incendio
Venticinque anni per Pavlina Mitkova, 38 anni, bulgara, accusata dell'omicidio volontario della figlia Jennifer di 6 anni. E' la sentenza della Corte d'assise di Macerata, riportata oggi dai media locali. La Procura aveva chiesto la condanna all'ergastolo. Alla donna, difesa dagli avvocati Gianmarco Sabbioni e Emanuele Senesi, sono state riconosciute le attenuanti generiche. La bimba era morta l'8 gennaio 2020 dopo un incendio divampato nell'abitazione, dove viveva con la famiglia lungo le mura clementine di Servigliano (Fermo). La madre aveva raccontato di essere riuscita ad allontanarsi con l'altra figlia ed era stata soccorsa in strada. Inizialmente si era pensato che la bimba, rimasta in casa, fosse morta asfissiata dal fumo. Ma gli accertamenti condotti da carabinieri e vigili del fuoco avevano portato le indagini in un'altra direzione: l'incendio era risultato appiccato volontariamente. Pochi giorni dopo Mitkova era stata arrestata, inizialmente per incendio doloso e morte come conseguenza di altro reato. Poi dall'esame autoptico era emerso che la bimba era morta a qualche ora prima del rogo, soffocata probabilmente con un cuscino e il capo d'accusa era stata modificato in omicidio volontario. Archiviata invece la posizione del padre, che non era in casa al momento del fatto né nelle ore precedenti e che si trovava a diversi chilometri di distanza da Servigliano. Non è stato mai chiarito il movente: Mitkova in un anno e mezzo non ha mai parlato. (ANSA).
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